SORELLE MATERASSI
Il palcoscenico si popola dei personaggi dolci amari di un grande classico della letteratura italiana.
Un mondo tutto femminile dal sapore antico, dove tra merletti e sottovesti si racconta l’esistenza grigia delle sorelle ricamatrici Teresa e Carolina, la loro laboriosa quotidianità illuminata dall’arrivo improvviso del giovane nipote Remo, rimasto solo al mondo.
La bellezza e la scelleratezza del ragazzo piegheranno le sorelle e la fidata serva Niobe ai suoi comandi, marionette mosse da un ardore grottesco, che se da un lato porterà le donne ad un inebriante riscoperta della giovinezza, dall’altra le condurrà verso un destino segnato da miseria ed abbandono, dilapidando ogni loro ricchezza.
A nulla potranno le urla dell’irriverente ed inascoltata sorella Giselda, troppo indurita dalla vita per cedere a quel fascino ammaliatore.
La messa in scena, fedele al racconto di Palazzeschi, si avvale dell’uso del vernacolo toscano in un sapiente mix di ironia, sensualità e velata malinconia.
Lo spettatore non potrà non amare questi personaggi, immaginandoli immersi in quella campagna fiorentina d’inizio secolo in cui, lungo l’arco di quindici anni, si svolge la vicenda delle due celebri zitelle e degli abitanti del podere di S.Maria.